Palio delle Contrade

Il palio delle contrade è una manifestazione culturale folcloristica, che richiama gli abitanti di Farra e dintorni, in una giornata di allegria e compagnia, nel divertimento e nella competizione.






Che cos'è il palio delle contrade?

Va in scena tutti gli anni la 2^ domenica di luglio a Farra di Mel e rappresenta il momento agonistico della tradizionale festa del paese ("Sagra dei amoi e de le palote") .
La sfida vera e propria è preceduta dalla chiassosa sfilata dei contradaioli per le vie della frazione che fa da preambolo alla riconsegna del palio; la contesa si accende con i sorteggi degli accoppiamenti e culmina con le gare di Tò-Vegna.
Alla contrada vincitrice spetterà il drappo fino all'anno successivo.

Storia

L'idea del Palio nacque nel 1986 per coinvolgere e far incontrare in un clima di festa gli abitanti della frazione. Venne stilato un programma di giochi di varia difficoltà con l'intento di coinvolgere e far divertire sia giovani che adulti, mentre la suddivisione nelle 4 contrade fu stabilita utilizzando i confini naturali del territorio.

Il Palio è un dipinto su tela opera dell'artista locale Renato Scarton e raffigura i simboli delle 4 contrade:




due scoiattoli per la contrada "Camont" sole con 4 mani per la contrada "Crosere" toro per la contrada "Pian del Toro" rana con quadrifoglio per la contrada "Pradon"


Fino al 1997 il Palio è stato assegnato con una serie di giochi antichi e moderni che coinvolgevano tutta la popolazione, ogni gioco un punteggio e alla fine la somma più alta dei punteggi assegnava il palio; dal 1998 viene assegnato direttamente con la vittoria nel torneo di Tò Vegna (il gioco più antico e rappresentativo).





Curiosità



Oltre ai giochi "fissi" nei quali ciascuna frazione schierava i propri campioni, c'era spazio per giochi di vario genere e impegno che venivano di anno in anno cambiati e che consentivano a tutta la popolazione di partecipare e di conquistare punti per la vittoria finale. Al vincitore venivano assegnati 4 punti, 3 al secondo, 2 al terzo e 1 al quarto. Ciascuna contrada poteva giocare il Jolly (una sola volta ) nella gara in cui si sentiva più forte per raddoppiare i punti conquistati.

I "giochi fissi" riproposti ad ogni edizione erano: Tò Vegna, Bocce, Scopa Lissa, Tiro alla fune, Segon, Staffetta mista, Staffetta in bicicletta. I giochi che nel corso degli anni hanno riempito i palinsesti della manifestazione sono molti e di vario genere, volendo raggrupparli per tipologia si possono classificare in:
"corse di vario tipo" (coi zercoi, coi sacchi, a 3 gambe, con la carriola, con i mattoni, con i secchi bucati, con i trampoli),
"giochi della tradizione" (Bandiera, Gimcana, gioco del Bigol, del tira sas, Palla avvelenata)
"giochi inventati" (Sbusa baloi, gara della maglia, della pastasciutta, gioco del Minestrone, Sigurar al mur, gioco della matassa, dei nas, Piatti splash, Puzzle, Sgarnelar panoie, Pianta il chiodo, Freccette, Avvolgi la fune, Cerca il dado, Vestirsi, Birilli, Acqua in festa, Oca e Mela).


La linea guida della manifestazione imponeva di inserire nel palinsesto una serie di giochi che permettesse a tutte le categorie di cimentarsi, così da chiamare in causa: maschi, femmine, anziani, uomini, giovani e bambini. L'organizzazione composta da membri delle 4 contrade si riuniva durante l'anno e stilava l'elenco dei giochi con i regolamenti. Nella prima edizione furono organizzati ben 17 giochi diversi che si svolgevano in vari punti della frazione e per ciascuno una giuria garantiva il rispetto delle regole.
Poco alla volta l'ardore agonistico prese campo e arrivarono le prime contestazioni per i punteggi, le condotte di gara o il regolamento... il Palio era gara vera vissuta e sentita in modo particolare. Emblematica l'edizione del 1988 dove per regolamento al termine di ogni gara si tirava un dado (capra) che assegnava secondo la sorte dei punti da aggiungere a quelli conquistati sul campo e che di fatto falsava il risultato sportivo/agonistico. Camont minacciò di non partecipare all'edizione successiva se fosse stata riproposta la "regola della capra".
Nel 1998 gli eccessi di campanilismo e la difficoltà nell'organizzare tanti giochi in due soli giorni suggerirono di modificare il format del Palio assegnato fino al 1997 per somma di punti in varie specialità e dal 1998 in poi direttamente con la vittoria nel torneo di Tò Vegna.



Si ringrazia Sergio Cugnach per aver messo a disposizione i documenti del 1986 con il programma del 1° Palio e la cartina geografica che delimita i confini delle 4 contrade. ... Il palio delle contrade continua con il torneo di To' Vegna